giovedì 11 agosto 2011

9 settembre 1966 STRAGE DI MALGA SASSO/BRENNERO





Martino Cossu (1946 - 1966)
Nato a Luogosanto (SS) il 1° gennaio 1946. Finanziere.
Si arruolò nella Guardia di Finanza nel 1965 e, dopo aver frequentato il corso d’istruzione, prestò servizio presso la Compagnia del Brennero.
Vittima nella strage di Malga Sasso a Malga Sasso (BZ), il 9 settembre 1966.


Alle 11.15 del 9 settembre 1966, una bomba ad alto potenziale devastò la casermetta della Guardia di Finanza di Malga Sasso (BZ). Tre militari persero la vita. Due morirono sul colpo e il terzo, il successivo 23 settembre. Altri quattro militari rimasero feriti. Autori della strage - da iscriversi tra quelle riferibili al terrorismo sudtirolese - furono individuati e condannati.
Alle 11.20 del 9 settembre 1966 due cariche di tritolo saltano in aria a Malga Sasso sopra il Brennero dove era posizionata la caserma della Finanza. Muoiono Martino Cossu , Eriberto Volgger e, il 23 settembre, Franco Petrucci.


Franco Petrucci (1938 - 1966)


Nato a Montecastrilli (TR) il 3 dicembre 1938. Tenente della Guardia di Finanza.
Fu ammesso all’Accademia della Guardia di Finanza nel 1961 e fu promosso sottotenente nel 1963. Nel 1965, al termine del corso di formazione, fu destinato al comando della Sezione operativa della Compagnia del Brennero.
Vittima nella strage di Malga Sasso a Malga Sasso (BZ), il 9 settembre 1966.


Eriberto Volgger (1939 - 1966)

Nato a Val di Vizze (BZ) il 24 dicembre 1939. Vice Brigadiere della Guardia di Finanza.
Si arruolò nella Guardia di Finanza nel 1958 e, dopo aver frequentato il corso d’istruzione presso la Scuola Alpina di Predazzo, fu assegnato nel 1959 alla Brigata di frontiera di Teglio (SO). Dopo aver prestato servizio presso vari reparti di confine, fu ammesso nel 1965 alla Scuola Sottufficiali del Corpo. Nel 1966 fu assegnato alla Compagnia di frontiera del Brennero e successivamente nominato Comandante del distaccamento permanente di Malga Sasso.
Vittima nella strage di Malga Sasso a Malga Sasso (BZ), il 9 settembre 1966.



26 agosto 1965 ATTENTATO STAZIONE CARABINIERI SESTO PUSTERIA





Palmerio Ariu (1939 - 1965)

Nato a Mogoro (OR) il 2 aprile 1939. Carabiniere
Si arruolò nell’Arma nel 1961 e, dopo le prime esperienze presso le Stazioni di Prato alla Drava (BZ) e Villabassa (BZ), fu destinato nel 1965 alla Stazione di Sesto Pusteria.
Vittima nell'attentato alla stazione dei Carabinieri di Sesto Pusteria, il 26 agosto 1965.
Alle 21 del 26 agosto 1965, alcuni terroristi appartenenti a una organizzazione separatista sudtirolese - presumibilmente la stessa che il 3 settembre 1964 aveva ucciso il carabiniere Vittorio Tiralongo - esplosero, attraverso una finestra posta al pianterreno della stazione Carabinieri di Sesto Pusteria (BZ), alcune raffiche di armi automatiche che provocarono la morte di due militari dell’Arma.
Gli assassini, appostatisi nelle immediate vicinanze della caserma, spararono due precise e calcolate raffiche di mitra : la prima sul carabiniere Ariu, visibile dall 'esterno della finestra, mentre era intento a leggere un giornale; la seconda sul carabiniere Di Gennaro, nel preciso istante in cui accorreva per soccorrere il commilitone.



Luigi De Gennaro (1941 - 1965)




Nato a Trani (BA) il 29 agosto 1941. Carabiniere.
Si arruolò nell’Arma nel 1961 e, dopo le prime esperienze presso i Battaglioni mobili di Palermo e Laives (BZ), fu destinato nel 1965 alla Stazione di Sesto Pusteria.
Vittima nell'attentato alla stazione dei Carabinieri di Sesto Pusteria, il 26 agosto 1965.
Alle 21 del una raffica di mitra attraverso una finestra raggiunge dall'esterno della caserma dei Carabinieri di Sesto Pusteria il carabiniere Palmerio Ariu (26, Mogoro/Cagliari), che stava preparando in cucina la cena anche per i tre colleghi. Ariu è caduto a terra in un lago di sangue. La raffica di mitra ha colpito a morte anche Luigi De Gennaro (24, Trani) che stava accorrendo in cucina.

30 settembre 1967 ATTENTATO STAZIONE TRENTO





Filippo Foti (1916 - 1967)
Nato a Syracuse (New York, USA) il 4 luglio 1916. Brigadiere di Pubblica Sicurezza.
Entrò in Polizia nel 1940 e, dopo aver frequentato la Scuola di Polizia di Caserta, prestò servizio presso Reparti di Cagliari, Trieste, Palermo, Messina e Roma. Dal 1963 operò presso il Nucleo di Polizia ferroviaria di Verona.
Vittima nell'attentato alla stazione di Trento, il 30 settembre 1967. Insignito della medaglia d’oro al Valor Militare “alla memoria”, il 18 luglio 1968.
Il 30 settembre 1967 l'esplosione di un ordigno collocato all’interno di una valigetta su un convoglio fermo nella stazione di Trento investì, dilaniandoli, il brigadiere Filippo Foti e la guardia scelta Edoardo Martini che stavano portando la valigetta in un luogo lontano dai passeggeri che affollavano il treno e lo scalo ferroviario. Il fatto venne attribuito al terrorismo sudtirolese che aveva in quel periodo compiuto numerosi attentati sia contro caserme, centrali elettriche e tralicci che contro persone - tra cui militari e appartenenti alle forze dell’ordine - spesso cagionandone la morte o il ferimento.

Edoardo Martini (1923 - 1967)
Nato a Vicenza l’11 febbraio 1923. Guardia scelta di Pubblica Sicurezza.
Entrò in Polizia nel 1948 e, dopo aver frequentato la Scuola Allievi di Nettuno, prestò servizio presso le Questure di Milano, Ragusa, Bologna, Trento e, da ultimo, presso il Nucleo di Polizia ferroviaria di Verona.
Vittima nell'attentato alla stazione di Trento, il 30 settembre 1967. Insignito della medaglia d’oro al Valor Militare “alla memoria”, il 18 luglio 1968.



Il monumento in ricordo di Foti e Martini alla stazione ferroviaria di Trento

 
La cerimonia – Davanti alla stazione, in onore degli agenti uccisi da una bomba
INAUGURATA PIAZZA FOTI E MARTINI
È stata intitolata ieri la piazzetta davanti alla stazione ferroviaria di Trento alle due vittime del terrorismo, il brigadiere Filippo Foti e la guardia scelta Edoardo Martini del Corpo delle guardie di pubblica sicurezza, entrambi medaglie d'oro al valor militare.
Un momento importante che ha visto la partecipazione dei parenti delle due vittime accanto alle forze dell'ordine, al questore Giorgio Iacobone, al commissario del Governo Francesco Squarcina, a Santi Giuffrè direttore centrale della polizia ferroviaria e al sindaco di Trento Alessandro Andreatta.
Il 30 settembre 1967 Foti e Martini prestavano servizio presso la stazione di Trento, quando ricevettero una segnalazione in cui si comunicava che a bordo del treno Alpen Express, proveniente da Innsbruck, vi era una valigia contenente una bomba. Una volta giunto il convoglio in stazione, decisero di spostare la valigia sospetta in un luogo isolato, nei pressi dell'allora scalo merci della stazione.
Prima che potessero allontanarsi l'ordigno esplose uccidendoli sul colpo.
Ieri a ricordare la tragedia è stato il sindaco Alessandro Andreatta. «Quella giornata del ‘67 - ha affermato - rappresenta una delle pagine più buie del nostro Paese e del terrorismo Sud Tirolese. Oggi siamo qui a ricordare due eroi. Mi scuso con le famiglie per non aver provveduto prima al ricordo di due persone che hanno servito lo Stato con la propria vita». A ricordare l'importanza del gesto è stato anche il questore Iacobone. «Questi due uomini - ha spiegato - sono patrimonio non solo delle loro famiglie ma dell'intera collettività».
All'esterno della stazione ferroviaria di Trento è stata posta una targa in marmo con i nomi dei due agenti e la scritta, su una lastra di metallo, che ricorda l'atto da loro compiuto.
«È importante - ha affermato anche Santi Giuffrè in rappresentanza del Capo della polizia - che le nostre generazioni conoscano questa parte della storia del nostro Paese. Anche da questi tristi momenti è possibile trovare la forza per continuare».
Visibilmente emozionati Vittorio e Stefano Foti, fratelli di Filippo. «È un onore e un grande atto di rispetto - spiegano - nei confronti di nostro fratello. Quello che è successo è stato un atto di gravità inaudita per il quale ancora attendiamo giustizia». Per Luisa e Mirella Martini, figlie di Edoardo, «è giusto ricordare due persone che hanno perso la loro vita per gli altri. Noi non portiamo odio per chi ha ucciso nostro padre - spiegano - ma vorremmo un giorno sapere la verità».
Il dramma avvenne alle 14.44 del 30 settembre di 46 anni fa. Era sabato. Nella valigia c'erano 12 chili di esplosivo: nel luogo dello scoppio si formò una buca profonda un metro. G. Fin
Fonte: L'Adige – 1 ottobre 2013


mercoledì 10 agosto 2011

25 giugno 1967 STRAGE DI CIMA VALLONA (BL)






Mario Di Lecce (1936 - 1967)


Nato a Lecce il 13 settembre 1936. Sottotenente.
Apparteneva al 9° reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” della Brigata paracadutista “Folgore”. Comandava un nucleo di reparto speciale antisabotaggio.
Vittima nella strage di Cima Vallona a S. Nicolò di Comelico (BL), il 25 giugno 1967. Insignito della medaglia d’argento al Valor Militare “alla memoria”, il 14 agosto 1967.

A San Nicolò di Comelico (BL), il 25 giugno 1967 terroristi sudtirolesi minarono un traliccio della linea elettrica e lo abbatterono dopo aver collocato diverse mine antiuomo sulla obbligata via d’accesso. Subito dopo lo scoppio arrivarono sul posto alcuni alpini, uno dei quali rimase dilaniato da una mina. Stessa sorte subirono tre militari intervenuti successivamente per accertare l’accaduto e prestare i soccorsi. Un altro componente della pattuglia rimase gravemente ferito.


Olivo Dordi (1943 - 1967)


Nato a Gromo (BG) il 21 aprile 1943. Sergente.
Apparteneva al 9° reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” della Brigata paracadutista “Folgore”. Come sottufficiale artificiere di un reparto speciale antisabotaggio, si distinse nel corso di numerose operazioni di ricerca e disattivazione di ordigni esplosivi.
Vittima nella strage di Cima Vallona a S. Nicolò di Comelico (BZ), il 25 giugno 1967. Insignito della medaglia d’argento al Valor Militare “alla memoria”, il 14 agosto 1967.


Francesco Gentile (1930 - 1967)


Nato ad Udine il 18 marzo 1930. Capitano dell’Arma dei Carabinieri.
Dopo aver frequentato il Collegio Militare di Napoli e l’Accademia Militare di Modena, fu nominato Sottotenente di Fanteria nel 1953; nel 1958 transitò nell’Arma dei Carabinieri dove, dal 1961 al 1966, operò nel Reparto Carabinieri paracadutisti. Nel 1967, da Capitano, fu messo a disposizione della Divisione Carabinieri di Milano e assegnato al comando di un reparto speciale antiterrorismo.
Vittima nella strage di Cima Vallona a S. Nicolò di Comelico (BZ), il 25 giugno 1967. Insignito della medaglia d’oro al Valor Militare “alla memoria”, il 29 gennaio 1982.


Armando Piva (1945 - 1967)


Nato a Pederobba (TV) il 2 dicembre 1945. Caporale.
Apparteneva al battaglione d’arresto “Val Cismon” della Brigata alpina “Cadore” ed era Alpino radiofonista.
Vittima nella strage di Cima Vallona a S. Nicolò di Comelico (BZ), il 25 giugno 1967. Insignito della medaglia d’argento al Valor Militare “alla memoria”, il 14 agosto 1967.

martedì 9 agosto 2011

24 luglio 1966 AGGUATO A S. MARTINO DI CASIES (BZ)



  • Salvatore Cabitta (1941 - 1966)

Nato a Porto Torres (CA) il 10 giugno 1941. Finanziere.
Si arruolò nella Guardia di Finanza nel 1962 e, dopo aver frequentato il corso d’istruzione presso la Scuola Nautica di Gaeta, fu assegnato alla Brigata Lido di Ostia. Prestò poi servizio presso varie Brigate della Provincie di Roma e Viterbo. Nel 1964 fu trasferito in provincia di Belluno e nel 1966 presso la Brigata di S. Martino di Casies.
Ucciso il 24 luglio 1966.
Alle 23.20 del 24 luglio 1966, mentre rientravano nella caserma di S. Martino di Casies (BZ), i finanzieri Salvatore Cabitta e Giuseppe D’Ignoti furono coinvolti in un'imboscata tesa da terroristi appartenenti a una organizzazione separatista sudtirolese. Colpiti da alcuni proiettili esplosi da breve distanza, rimasero gravemente feriti.
Cabitta morì sul colpo, mentre D'Ignoti morì il 1° agosto presso l’Ospedale Civile di S.Candido (BZ).



  • Giuseppe D'Ignoti (1943 - 1966)

Nato a Vibo Valentia il 18 ottobre 1943. Finanziere.
Si arruolò nella Guardia di Finanza nel 1963 e, dopo aver frequentato il corso d’istruzione presso il I° Battaglione Allievi di Roma, fu assegnato alla Brigata di frontiera di Molini. Dopo aver prestato servizio presso vari Reparti di frontiera, fu assegnato nel 1966 alla Brigata di S. Martino di Casies.